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mercoledì, agosto 21, 2013

Per scommettere e vincere bisogna essere determinati

Ne ho già parlato in passato, ma penso che davvero ogni tanto meriti una piccola ripetizione.

Cosa? Perché?

Bisogna ripetere che conta avere una certa mentalità quando si scommette, una mentalità che deve rispecchiare la propria visione della vita. Se voglio migliorare la mia vita, se voglio vedere più sole che cemento, devo darmi da fare, azionarmi però soltanto quando il mio spirito è davvero intenzionato ad esplorare una vita nuova e migliore!


Molto spesso vedo e leggo di gente che lo fa ormai con assuefazione, senza alcuno spirito di intraprendenza, ma tanto per fare qualcosa spera sperando nella buona sorte, ben sapendo però che questa non esiste e che se facendo una cosa controvoglia non si otterrà niente di importante.

E' importante badare alla propria mente perché è questa che ci dice su quali e quante partite puntare, è questa che ci dice se rischiare o meno.
Il rischio lo si corre all'inizio, durante le prime puntate. Dopo, se le cose vanno bene (se le percentuali sono alte, se raggiungete almeno il 70%), non si deve più vivere con l'angoscia della perdita (occhio che non vi sto invitando a investire tutti i vostri risparmi sulle scommesse, anzi, io gioco sempre le solite somme di denaro).

Da qualche mese a questa parte (un lasso di tempo breve, quindi) ho inserito in me la marcia in più della determinazione: per diverse ore al giorno guardo le partite del giorno e quelle del giorno successivo, mi concentro su quelle che mi ispirano di più, quelle cioè in cui ci sono squadre che conosco abbastanza, leggo i pronostici e i dati che trovo su diversi siti italiani e soprattutto stranieri e investo una parte dei miei soldi con serenità, perché ho visto che prendendo questa attività come un lavoro, i risultati arrivano. Non cerco quote altissime, e di certo non punto su robe impossibile da determinare come risultato esatto, primo marcatore, ecc. Queste sono fregature belle e buone che le agenzie inseriscono per far sognare la gente di grandi e quasi impossibili vincite (ma anche se avvenissero spesso, sarebbero vincite dettate più dal caso che dalla bravura dello scommettitore).

C'è chi scommette, come scritto prima, tanto per fare qualcosa dopo pranzo, un po' come fumarsi una sigaretta.
Io questa gente non la sopporto.
Poi c'è chi la prende sul ridere, diciamo, quindi punta poche monete su una "lenzuolata", vincendo raramente. Questi sfidano davvero la propria bravura. E' gente che ammiro per la voglia di divertirsi.
Inizialmente anche io ero "vittima" di questo spirito ma andavo in perdita (d'altronde basta sbagliare una sola partita a schedina..). Ora mi sento molto più professionista e se ho perso questa parte ludica, ne ho inserita un'altra che ha modificato la mia percezione di me stesso. Voglio migliorare ogni i miei risultati, voglio sfidare i più grandi scommettitori del mondo e ovviamente anche i bookmakers. Voglio avere ogni giorno entrate sicure.
Mi si potrebbe obiettare di essere cinico, invece non lo sono, infatti non gioco per i soldi (penso che questi mi arriviano semi-automaticamente data la bontà delle mie scelte), ma gioco per il gusto di indovinare i risultati, sì, anche quei risultati da me pronosticati ma non giocati!

Scommettere come crescita interiore, dunque. Nessuno l'avrebbe mai detto, neanche io!

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