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giovedì, agosto 02, 2012

La gente vuole solo i miliardi

In un periodo di recessione, sarebbe stato bello se i giocatori avessero accettato riduzioni dell'ingaggio, a partire ovviamente dai big come Ibrahimovic, Van Persie & friends, invece con l'arrivo di investitori stranieri (avete capito bene, investitori, non tifosi, bensì gente che mette dei soldi perchè ne vuole ottenere in cambio molti di più), americani, arabi o cinesi che siano, si è tornati alle cifre pazze a cui purtroppo ci avevano abituato megalomani come Berlusconi, Moratti e Cragnotti, questo per stare in Italia, e i tifosi ben accettano questa situazione, questa novità, perchè sognano nuovi grandiosi ingaggi, quando fino a due secondi prima cianciavano (perchè di ciance si tratta, non essendone molto convinti) di prime squadre basate sui giovani (under 23?), sul rinnovamento del settore giovanile, sullo stop alle spese folli.

Stop alle spese folli, non per sobrietà, ma per mancanza di fondi, tutto qua il problema.
Ai tifosi, anzi, alla gente comune in generale, interessa soltanto la quantità di miliardi e campioni viziati, non interessa la qualità creata in casa o nel territorio, nel Paese, no, importa solo vedere il capitale incrementarsi.
Ma facendo così fanno il gioco non dello sport, ma del business, dei capi, del capitalismo punto e basta.

Dopo Berlusconi che prima ciancia di Milan stile Barca, e che poi apre le porte ad investitori stranieri, ora è il turno dell'Inter che ha accolto i famigerati cinesi, per la precisione gli imprenditori delle ferrovie e dello sport. Fonte: Calciomercato

giovedì, luglio 12, 2012

Ibra, quasi fatta

Siamo nella fase calda del calciomercato: Ibrahimovic è vicinissimo al Paris Saint-Germain.
Negli scorsi giorni Raiola e Galliani hanno discusso per ore e tutto fa pensare a riguardo proprio del trasferimento dello svedese. Poi il procuratore sembra essere volato in Svezia per mostrare ad Ibra l'offerta dei francesi, anzi, degli sceicchi.
Ora Raiola, che sta girando l'Europa, è nella sede del PSG per rifinire i dettagli con Leonardo del PSG.

Non ci si deve lamentare se in Italia, prima, quando si avevano grandi disponibilità economiche, si facevano grandi offerte a club e giocatori, mentre ora sono altri i presidenti che possono permettersi ciò. Non è che prima c'era un senso di giustezza, ma si spendeva e spandeva a mani basse. Purtroppo i tempi in cui le squadre allevavano nei propri vivai i campioni del futuro sono finiti da decenni e ora al posto degli Agnelli e Berlusconi, ci sono imprenditori ancora più ricchi come statunitensi o kuwaitiani che giocano al fantacalcio per creare dei dream-team mondiali.
Il sogno di chi ama il vero calcio, però, è quello di tifare per una squadra che inglobi non solo stelle attirate dai milioni di euro, ma anche giocatori del luogo che, allenamento dopo allenamento, diventano delle star, che è un po' ciò che da anni fa il Barcellona, nonostante anche molti acquisti milionari (A.Sanchez, Fabregas, ecc.).