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martedì, dicembre 06, 2011

Anche Socrates ci ha lasciati

Nome omen: «La sconfitta delude, ma fa imparare molte cose. A differenza della vittoria, che ti fa sentire Dio e non serve a nulla. Non so se l' Italia meritò o no, poco importa. Il calcio non premia i più regolari, ma coloro che sanno approfittare delle occasioni»


E' incredibile la causa della morte dell'ex fuoriclasse-politico brasiliano Socrates (Sócrates Brasileiro Sampaio de Souza Vieira de Oliveira), calciatore brasiliano dell'anno nel 1983, avvenuta a soli 57 anni e salutato a pugno chiuso dai calciatori brasiliani nell'ultimo turno di campionato: stupida infezione per aver mangiato delle schifezze, così dice Rocco Cotroneo dalle pagine del Corriere della Sera.

In realtà, leggendo Wikipedia, apprendiamo che molteplici furono i suoi ricoveri in ospedali lungo il 2011: "Nel corso del 2011 Socrates fu ricoverato più volte in ospedale per disturbi all'apparato digerente e intestinale, causati dall'abuso di alcol e sfociati poi, a settembre, in un'emorragia intestinale complicata da una cirrosi epatica in atto. Il 3 dicembre venne ricoverato nuovamente a causa di un'infezione intestinale che ne provocò la morte il giorno dopo".


Quali furono i suoi rapporti con l'Italia?
Principalmente questi:
Gol alla nazionale di calcio italiana durante i mondiali del 1982, in un incontro poi vinto dagli Azzurri per 3 a 2!
Un campionato, sì, uno solo, giocato in Serie A con la Fiorentina, stagione 1984-1985, 25 presenze e 6 gol. Dopo questa stagione tornò in Brasile ma non trovò più la forma (strepitosa in precedenza: più di 170 gol in poco più di 250 partite) e ci fu il declino.

La tragica fine di Gary Speed e di Socrates, devono far pensare a tutti noi, ma specialmente ai ragazzini, che non è la fortuna economica e la gloria che perdura per pochi anni, a determinare il valore della vita: tutto passa e non bisogna vivere di futilità e illusioni.